Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 07 aprile 2018.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Scoperto un insospettabile fattore neuroembriologico all’origine della scoliosi idiopatica. Ricercatori russi, con la collaborazione di un istituto dell’Università di Pittsburgh, hanno dimostrato per la prima volta la presenza di cellule con fenotipo neurale e gliale sul lato concavo della placca di crescita del corpo vertebrale, nella deformità scoliotica. Infatti, mentre le cellule in coltura della parte convessa erano identificabili con condroblasti, le cellule isolate dalla placca di crescita della parte concava della deformazione presentavano molti caratteri dei neuroblasti e dei glioblasti: formavano sinapsi, contenevano neurofilamenti o esprimevano proteine della glia. Zaydman e colleghi ipotizzano che le cellule neurali e gliali osservate nella placca di crescita dei corpi vertebrali derivino dalla cresta neurale e si siano depositate nei somiti a causa di alterazioni della loro via migratoria durante l’embriogenesi. I ricercatori sono convinti che la localizzazione ectopica di questi elementi della cresta neurale rappresenti il principale fattore eziologico della malattia scoliotica. [Zaydman A. M., et al. Int J Med Sci. 15 (5): 436-446, 2018].

 

Identificato un sistema neuronico alla base dell’assunzione di dolci quando non si ha bisogno di calorie. I dolci, che sono ipercalorici perché ricchi di zuccheri e grassi, fanno gola a molti anche dopo pranzo, quando si è sazi e l’organismo non ha bisogno di altre calorie. Questa debolezza non riguarda solo la nostra specie, ma è comune fra i mammiferi, inclusi i roditori di laboratorio. Il consumo di alimenti ipercalorici quando non si ha bisogno di altre calorie è una delle cause dell’obesità. Da tempo si è ipotizzato che il sistema oppioide del nucleo accumbens abbia un ruolo nella tendenza a cedere a questa tentazione, principalmente contribuendo al  controllo neurale del consumo e del valore di gusto (palatabilità). Ora, Caref e Nicola dell’Albert Einstein College of Medicine (New York) hanno posto al vaglio sperimentale la possibilità che tale sistema neuronico sia specificamente responsabile dell’approccio appetitivo al cibo ipercalorico in stato di sazietà. A tale scopo, hanno simultaneamente registrato i neuroni del sistema oppioide del nucleo accumbens e infuso nello stesso nucleo un antagonista del recettore oppioide μ, mentre i ratti realizzavano un compito di approccio evocato, in cui le fasi appetitiva e consumatoria erano bene separate. I risultati rivelano un meccanismo neurale in cui le cellule nervose oppioidi dell’accumbens promuovono un approccio al cibo ipercalorico ad alto contenuto di grasso, nonostante non vi sia alcun bisogno di calorie, costituendo un potenziale mezzo mediante il quale il cervello tende al consumo in eccesso di cibo dal gusto piacevole. [Cfr. Caref K. & Nicola S. M. Elife – doi: 10.7554/eLife.34955, 2018].

 

Quanti pazienti al pronto soccorso per sintomi cardiorespiratori hanno invece attacchi di panico? Spesso al pronto soccorso giungono pazienti con palpitazioni, dolore toracico, vertigini e difficoltà di respirazione, che sono prontamente esaminati per accertare eventuali patologie cardiache o respiratorie. In quanti casi si tratta, invece, di un disturbo d’ansia? Poiché non si dispone di una stima precisa della proporzione, Sung e colleghi hanno sperimentato una valutazione basata su uno strumento clinico snello, di soli 7 item, per cercare di accertare la presenza di un disturbo psicopatologico acuto. L’intervista breve è risultata efficace  nel rilevare, su un campione di 200 pazienti, ben 47 (23,5%) affetti da attacco di panico e riconoscere che il 23% soffriva di disturbo da panico. [Cfr. Sung S. C., et al. J Psychiatr Pract. 24 (1): 32-44, 2018].

 

Il dolore cronico compromette la flessibilità cognitiva, cruciale per la sopravvivenza. Il dolore cronico determina modificazioni nella corteccia prefrontale, sede dei principali gruppi neuronici della rete del controllo cognitivo. Cowen dell’Università dell’Arizona (Tucson) e colleghi della Eli Lilly di Indianapolis hanno rilevato che queste alterazioni prefrontali causano una perdita della normale flessibilità cognitiva, ossia l’abilità, essenziale per la sopravvivenza, di cambiare il comportamento adattandolo alle circostanze. [Cfr. Cowen S. L. et al. Pain, Mar 22, 2018].

 

Differenze fra uomini e donne circa le conseguenze della concussione sulla cognizione negli atleti. Si definisce concussione un disturbo temporaneo della funzione cerebrale indotto da trauma, che implica un processo fisiopatologico complesso. Fa parte dei danni traumatici cerebrali lievi (MTBI) e si caratterizza per l’autolimitazione; tuttavia, se si verifica un secondo trauma prima che si sia avuto un recupero completo dalla concussione, aumentano le probabilità di conseguenze croniche. Uno studio condotto su un campione di 196 studenti-atleti (98 uomini e 98 donne) riafferma la presenza di lievi ma persistenti alterazioni delle funzioni esecutive dopo una concussione causata da attività sportiva. Tali alterazioni erano di entità maggiore nelle donne. [Cfr. Int J Psychophysiol. AOP – 10.1016/j.ijpsycho.2018.03.011, Mar 20, 2018].

 

Un’impensabile causa di morte improvvisa di una donna durante un rapporto sessuale. Una donna di 45 anni, in apparente buona salute, raggiunto l’orgasmo, è andata incontro a collasso e morte immediata. La donna, secondo quanto riferito dai familiari, soffriva di una cefalea che si accentuava per sforzi fisici. L’esame post-mortem ha evidenziato una lesione cistica della ghiandola pineale. Le cisti dell’epifisi sono lesioni benigne generalmente asintomatiche e scoperte per caso nel corso di indagini mediante risonanza magnetica nucleare (RMN) o all’esame necroscopico del cervello in autopsia. Sono stati descritti rari casi in cui tali cisti diventano sintomatiche, causando cefalea, sintomi corticospinali e sensoriali, perdita della coscienza e perfino morte improvvisa. L’accurato studio medico-legale, riportato da Barranco e colleghi, ha stabilito che la causa della morte di questa donna è stata un’insufficienza cardiorespiratoria fatale, dovuta ad una compressione del mesencefalo da parte della cisti epifisaria, acutamente accresciuta dall’aumento di pressione intracranica associata al climax, come in una manovra di Valsalva. [Barranco R., et al. Am J Forensic Med Pathol AOP – doi:10.1097/PAF.0000000000000396, 2018].

 

Notule

BM&L-07 aprile 2018

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

_____________________________________________________________________________________________________________________

 

La Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica e culturale non-profit.